Introduzione all’esperanto
- L’esperanto si legge come si scrive. Ad ogni lettera corrisponde sempre uno ed uno solo suono ed ad ogni suono corrisponde sempre una ed una sola lettera. Esempio la lettera g si pronuncia sempre come gh nella parola ghigno.
- L’alfabeto è molto simile all’italiano (che è senza j, k, w, x, y): non esistono la q perché il suo suono sarebbe un duplicato e la h senza suono perché ogni lettera ha sempre un suo suono. In più ci sono le lettere j, k e quelle accentate ĉ, ĝ, ĥ, ĵ, ŝ, ŭ .
- Le vocali sono uguali a quelle italiane, anche come pronuncia.
- I ruoli delle parole all’interno di un periodo sono chiaramente indicati dalle terminazioni: a indica aggettivo, o sostantivo, e avverbio, i verbo all’infinito, j plurale, in femminile (solo per i sostantivi, per gli aggettivi è inutile perché sarebbe una duplicazione), n complemento oggetto (risponde alla domanda: chi ? o: che cosa ? fatta dopo il verbo)
- I verbi non vengono coniugati: il soggetto obbligatorio rende inutile differenziare il verbo.
- I due tempi passati italiani (imperfetto e passato remoto) diventano uno solo (passato). Prendendo leg-i (leggere) come esempio, l’indicativo presente diventa leg-as, il passato leg-is, il futuro leg-os, il condizionale leg-us, l’imperativo leg-u
- Le preposizioni hanno un solo significato. Le preposizioni che possono indicare sia stato in luogo che moto a luogo vengono chiaramente differenziate nel moto a luogo facendo assumere alla parola che indica il luogo la terminazione n. Esempio: Mario viaggia in Francia: Mario vojaĝas en Francujo; Mario va in Francia: Mario iras en Francujon.
- I vocaboli si compongono partendo da radici e aggiungendo prefissi e suffissi. Questa tecnica riduce al minimo l’impegno memonico. Per fare un esempio chiarificatore prendiamo il vocabolo sana che significa sano (la radice è san e la terminazione a indica che il vocabolo è un aggettivo): per indicare ammalato - che è il contrario di sano - si antepone mal ottenendo malsana; se si vuole indicare l’individuo (sostantivo) si mette il suffisso ul e si sostituisce la terminazione degli aggettivi a con quello dei sostantivi o, ottenendo malsanulo. Per indicare ospedale aggiungiamo anche il suffisso ej che indica il luogo dove si trovano i sostantivi (in questo caso gli ammalati), ottenendo malsanulejo.
http://www.esperantomilano.it Circolo Esperantista Milanese